In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





giovedì 23 febbraio 2012

Vita da Bar ep 39 Il Babbuino.

La sicurezza ha sgomberato lo Star Wars Bar e ha lasciato noi dello staff al rito del riepilogo della giornata con birra di decompressione.
Solo Michelle, che dopo aver ucciso Squalo è ancora più confusa sul proprio orientamento sessuale, si è allontanata per intrattenersi con una brunetta sul fondo del parterre, da dove arriva solo qualche parola e qualche risatina uterina. Io lancio occhiate furtive e sospetto che la ragazza abbia il desiderio etero con una fantasia omosessuale. Sospetto confermato quando iniziano a baciarsi duro e la mora si eccita toccando Michelle sia nella parte maschile sia nella parte femminile. Mi scopro morboso nel guardarli non visto e poi scopro che la ragazza ha degli occhi da cerbiatto con i quali intercetta il mio sguardo. Non faccio in tempo a fingere casualità nel guardarli che la ragazza si distacca da Michelle e le dice qualcosa, toccandola fra le gambe. Michelle si trova d'accordo e senza girarsi mi chiama a loro. Mi vuole coinvolgere in una cosa a tre. Io tentenno, dico che ho promesso ad Akane di andare a casa. Michelle mi rassicura che la mia sessualità non sarà turbata da esperienze che già non ho fatto. Mando un sms ad Akane: Vado a casa, sono stanco.
Ok. E' la risposta.
Il tempo di fare il breve tragitto a piedi e mi ritrovo sulla soglia di casa mia con una barely legal e un trans. La fantasia della mora occhi da cerbiatto è quella di fare l'ingorda e avere due uomini, una donna e qualcosa con cui doparsi. La mia collega le ha dato un pezzo da farsi appena arrivati a casa mia, tutto per lei. Insomma Michelle sembra un ottimo ospite. Aprendo la porta di casa, eccitato, immagino le prossime ore come qualcosa di eccezionale. Invece il disastro.
L'appartamento è sconquassato, sul pavimento libri e suppellettili, i mobili della cucina e della living zone aperti e svuotati. Il mio bel divano tutto squarciato con l'imbottitura che fuoriesce.
Maledico i topi d'appartamento che colpiscono alla cieca.
Michelle esordisce che il suo monolocale puzzerà anche ma è sicuramente più in ordine del mio sei vani con terrazzo.
Occhi da cerbiatto si accomoda sul mio ex divano e tira giù la coca su quel che rimane del mio tavolino, per nulla disturbata dall'apocalisse scesa in terra, localizzata nel mio appartamento. Dopo averla offerto a me e a Michelle, che accetta di buon grado, anche lei come se la cosa non solo non la riguardasse ma non ne fosse neppure a conoscenza, i due iniziano a baciarsi avvinghiati e con le mani che vanno dappertutto. Io non so di cosa stupirmi di più ma la mia priorità ora è verificare cosa è rimasto del resto della casa.
La camera da letto è a soqquadro ma i danni sono limitati alle lenzuola e ai vestiti buttati sul pavimento.
La camera degli ospiti è intonsa, se non fosse per quel mucchio di coperte sul divano letto. Rimango li, davanti al divano letto, pensando che in fondo non mi hanno rubato nulla. Il portatile è al suo posto, la tv pure, i contanti sono pochi e sono in vista sulla mensola nello studio. Tutte le finestre sono aperte sul basculante e penso che da li non può essere entrato nessuno. Vado a controllare la porta e necessariamente passo dalla zona living, dove Michelle ci sta andando giù duro impegnata in un cunnilingus.
La porta è a posto.
Michelle si toglie le mutandine da donna e, scostata la gonna che porta, mostra un accattivante pene rigonfio ad occhi da cerbiatto che lo inizia a divorare con l'ingordigia che l'ha contraddistinta fino a qua. Tutto questo accade a casa mia mentre io cerco una soluzione plausibile al mistero dell'intruso.
Rimane la porta che da sul terrazzo: aperta. Ecco da dove è passato il bastardo, penso.
Siamo all'ultimo piano, cazzo. Il mio terrazzo da sul tetto. Ci vuole un acrobata per arrivare.
Svelato l'arcano non mi sento meglio, anzi mi sento violentato. Un bastardo infame è entrato in casa mia e ha rovistato ovunque, partendo dalle salse in cucina arrivando alle calze in camera da letto, passando dai libri nel soggiorno. Non faccio in tempo ad iniziare una sequela di insulti che sento delle urla stridule provenire dalla camera degli ospiti.
Michelle e cerbiatto si fermano incuriositi, Michelle in ginocchio sul divano e cerbiatto prona con il cazzo di Michelle ancora in mano nella posizione di una fellatio interrotta. Guardo in camera degli ospiti: un cazzo di babbuino spunta fuori dalla montagnola di coperte che c'era sul divano letto. E urla incazzato. Indietreggio, non sapendo bene cosa fare. Il babbuino mi viene incontro.
Cosa succede gioia?” Mi chiede Michelle ancora sul divano.
Chiudo la porta uscendo dalla stanza.
Un babbuino!” E' l'unica cosa che riesco a dire.
Cosa?” Domanda Michelle.
C'è un babbuino di la!” Rispondo non credendo alle mie parole.
Perché tieni un babbuino in casa?” Chiede cerbiatto.
Non tengo un babbuino in casa!” Rispondo stizzito.
Ma non hai detto che c'è un babbuino?”
Non so se è più surreale il dialogo con cerbiatto o che un babbuino si sia introdotto in casa mia. Da dove cazzo arriva un babbuino? Perché c'è un babbuino nella stanza degli ospiti?
Un babbuino che sta sbattendo oggetti e mobili oltre che urlare stridulo come una fidanzata che ti ha scoperto a letto con un'altra. Alle cinque del mattino, peraltro.
Alla fine il babbuino apre la porta, ci vede, si ferma e si zittisce. Poi mostra le zanne fischiando aggressivo.
Michelle, la pistola!”
Ma che cazzo dici? Non vorrai sparare ad un babbuino?”
Altroché se voglio sparargli. Se non gli spariamo ci azzanna.”
Oh! Che bello. Allora vedi che ce l'hai il babbuino. Ma è domestico?”
Cazzo non la reggo più 'sta puttanella drogata e ninfomane.
Hai un idea migliore per liberarci da questa bestia?” Ignoro cerbiatto e mi rivolgo a Michelle.
Apri la porta e fallo uscire.”
Intanto cerbiatto ricomincia avida la sua fellatio a Michelle che è ancora in splendida forma. Michelle infastidita la allontana e si alza dal divano come chirurgo l'ha fatta pronta a mettere in atto il suo semplice piano. Apre la porta e invita il babbuino ad uscire. Cerbiatto per non stare con le mani in mano tira giù un'altra riga sul tavolino mezzo fracassato. Michelle continua ad incitare l'animale ad uscire, per contro la scimmia è ferma in mezzo all'appartamento a studiare la situazione.
Cerbiatto ha finito le operazioni di stesura. Accanto a sé c'è ancora un po' di roba in una bustina di plastica.
Il babbuino fa la sua scelta e in un attimo si avventa sulla busta che ingerisce in un sol boccone.
Gli attimi che seguono sembrano usciti da un documentario di NatGeo mandati avanti a doppia velocità. Sembra di assistere al parossismo di quelle scimmiette a pile che battono i piatti. Si agita e urla, salta contro i muri, sui muri, si ribalta come un ballerino freestyle di Hip Hop.
Michelle è immobile, sempre sulla porta, nuda, nudo; cerbiatto è fotografata sul divano con il culo per aria e la testa china nell'atto di farsi un pippotto; io vedo tutto dall'alto in un esperienza extracorporea dove il mio io terreno è immoto, fisso, pietrificato, vertice di un triangolo scaleno i cui altri due vertici sono i miei ospiti.
Il babbuino infine si accascia sul pavimento, ansimante. Un urlo agghiacciante lacera per l'ultima volta l'aria, le zanne si mostrano in tutta la loro estensione, ed infine si spegne esausto alla ricerca di un riposo eterno alla propria estenuante performance.
Noi tre sempre nella formazione del triangolo scaleno.
In silenzio.
Beh, sembra che il problema si sia risolto da solo.” Rompe il silenzio Michelle, comunque ancora immobile.
Ed infine il peggio.
Spunta Akane dietro Michelle, facendosi spazio per entrare. Al centro del triangolo scaleno si ferma. Si guarda intorno e vede una puttanella come mamma l'ha fatta che si sta facendo un pippotto, un trans, anch'esso nudo, sull'uscio di casa e una scimmia morta.
Ma che...” cerca la parola “...porcate...” parola trovata “...state facendo?”
Non è come pensi...” il mio esordio è debole.
Non c'è nulla da pensare è tutto così lapalissiano: te la stavi facendo con Michelle, con questa sciacquetta che sarebbe offensivo per sua madre che lo fa di mestiere chiamare peripatetica e, evidentemente, anche con un babbuino. Chiamarti pervertito offenderebbe quelli che vanno con Michelle o con la madre di quella sciacquetta o con un babbuino: tu stavi facendo tutt'e tre le cose contemporaneamente.” Tutto di un fiato. Talmente veloce che cerco di capire chi ha offeso di più.
No, no. Non è così. Guarda: sono ancora vestito.” E mentre lo dico mi rendo conto di aver detto una cazzata.
Appunto. Vai, spogliati pure, io tolgo il disturbo.”
Quel cazzo di “ancora” mi è uscito così, come reale giustificazione: cara non ho fatto nulla perché non ne ho avuto il tempo, pensavo non venissi.
No, non andare via! Ce n'è per tutti, dai fermati.” Cerbiatto non si smentisce.
Piccola, le hai appena chiesto di prendere il posto di un babbuino morto. Non credo proprio che accetterà.” La ammonisce Michelle.
Cazzo Michelle, così non mi aiuti, penso.
Ma ormai il danno è fatto.


Sono ormai le nove, Akane se n'è andata e ho faticato a mandare via Michelle e cerbiatto e a liberarmi della carcassa dell'animale.
Mi rivolto nel letto cercando di capire che spiegazione plausibile dare ad Akane e da dove venisse quell'animale, quando il sonno, finalmente, mi fa suo regalandomi degli incubi terribili. Nel mezzo di uno di questi non sento passare il furgoncino che annuncia l'arrivo del circo. L'arcano lo svelerò il giorno dopo, quando su tutte le locandine dei giornali campeggerà il titolo di un babbuino scappato dal tendone e trovato morto di infarto in un anonimo cassonetto della spazzatura.
E sarà ancora più difficile spiegare qualcosa ad Akane.