In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





venerdì 23 aprile 2010

Vita da Bar ep. 26 Diavolo e Acqua Santa


L'Orso Polare che ho al banco pretende l'Artik nel suo vodka lemon. Provo a spiegargli che non ce l'ho. Che ho vodke più pregiate, ma lui insiste. Sono in imbarazzo, non posso contraddirlo ancora, è pur sempre un Orso. Viene in mio soccorso il Diavolo, sicuramente più persuasivo, che lo convince della bontà della Moskovskaya.
Insieme a loro c'è una Drag-Queen che mi ordina un Oriente Rosso. La guardo bene per trovare tracce di Fico Barbozo sotto il trucco esasperato. Rimango nel dubbio, forse è lui, forse no.
A completare il gruppo il solito frichettone con l'aureola che mi chiede gentilmente del Vin Santo.
“Mi spiace, ma quello proprio non lo teniamo.”
“Nel frigo dietro al passito.” Mi dice.
“Cosa?” Chiedo.
“Guarda nel frigo dietro al passito.” Mi ripete.
Guardo nel frigo. Dietro al passito c'è del Vin Santo.
Non mi stupisco più di nulla. Gli verso il vino e ripongo la bottiglia.
“Il Vin Santo lo offro io.” E' il minimo che possa fare. Se tutto va bene ce l'ha messa lui.
Il gruppo è in mezzo al dance floor che parla quando arriva una Vampirella con gonna finto strappata, un mantello rigorosamente nero con fodera rossa e un body con un generoso décolleté che attira l'attenzione di Peterpenis e Duca.
Mi chiede un banale Bloody Mary, di cui dispongo brocche già pronte. Poi balla seducente in mezzo al quartetto che gradisce in maniera educata e discreta.
Io scommetto su Barbozo, Duca sull'Orso Polare. Peter su se stesso. Il Diavolo è fuori per via di quella sua puzza di zolfo e il frichettone pensa solo a farsi delle canne.
Vedo la Vampirella sussultare un attimo, prima di tornare al banco e ordinarmi un altro Bloody Mary.
“Mi sembra di conoscerti...” Mi dice prima di sussultare di nuovo ed emettere un versetto acuto.
No, non la conosco. E non ho il tempo di approfondire perché la giovane Vampira si allontana.
Raggiunge brilla lo strano quartetto.
Peter mi deride scherzosamente per la mia reattività con la ragazza.
Io abbozzo che intanto era in compagnia.
Poi la vediamo allontanarsi con l'Orso Polare: Duca pretende la vincita e incassa due banconote da me e Peter.
Non passa molto che Vampira è di nuovo al banco a chiedermi il terzo Bloody Mary.
Sto per dirle qualcosa quando sussulta, emette quel singulto acuto e torna dal trio rimasto: l'Orso Polare lo immagino da qualche parte a districarsi dalla pelliccia.
Peter mi deride, ma stavolta incasso io dai due colleghi: Vampira se ne va con Fico Barbozo barra Drag-Queen.
Commentiamo compiaciuti e un po' invidiosi l'allegra serata promiscua della giovane Vampirella e Duca vorrebbe scommettere anche sul frichettone. Poi lo vede con aria estatica che parla a dei ragazzi e cambia idea.
Nel frattempo Vampirella è tornata su a bersi il quarto, il quinto e il sesto Bloody Mary.
Al settimo Peter mi mostra la sua tecnica di approccio.
Vampirella sussulta, fa un versetto acuto, poi esce col suo drink.
Peter mi da di gomito e la segue.
Duca, visibilmente piccato, mi dice, guardando i due uscire: “Ma come fa quel buliccio a farsele tutte?”
“Non lo so, mi ha mostrato la sua tecnica ma non sono riuscito a capirla..” Rispondo sorridendo a Duca.
“E quando torna dobbiamo pure pagarlo! E' proprio una puttana.” Continua duca.
“Chi, lei?” Chiedo.
“No, Peter.”
Non passa molto che Vampirella è di nuovo nel dance floor. Balla con il Diavolo la cui coda vedo strisciare su per la gamba di lei, sotto la gonna succinta, fino a che la ragazza non fa un sussulto ed emette un versetto acuto.
Il Diavolo è tutta la sera che la stuzzica e lei si scopa gli altri. Deve essere frustrante, penso.
“No, me la stanno solo scaldando. Se fossi stato io il primo gli altri che figura ci avrebbero fatto?” Mi risponde il Diavolo a una domanda che non gli ho posto.
Devi smetterla di leggermi nel pensiero, penso guardandolo.
E' a quel punto che Duca mi fa notare che Peter non è ancora tornato.
Così come non sono mai tornati l'Orso e la Drag-Queen.
Sto per uscire a cercare Peter quando sento il Diavolo urlare: “Sia tu maledetta figlia di un demone minore e perverso!”
La puzza di zolfo invade tutto il locale.
Vampira si accascia a terra colpita da una maledizione demoniaca e si trasforma in un cumulo di cenere.
Scatta l'allarme antincendio e si aprono le bocchette a soffitto bagnando a pioggia tutto lo Star Wars Bar.
E' questione di secondi e si spengono le luci, salta l'impianto elettrico e si accendono le luci di emergenza.
La musica lascia posto al vociare isterico della popolazione di pipistrelli, pinguini, astronauti, personaggi fantasy, un unicorno e supereroi vari che esce fuori, dove non piove.
Il frichettone, divertito, si congratula con me per lo show carnevalesco che abbiamo messo su.
Poi esce completamente asciutto e si va a sedere sull'acqua del mare, con la schiena poggiata alla paratia del bar galleggiante a farsi un altro cannone.
Dentro rimaniamo io e il Diavolo sotto una scrosciante e innaturale pioggia.
Sto per chiedergli cosa è successo quando lui, imprecando su questa maledetta mania di travestirci nel periodo di carnevale, mi dice che “quella bastarda era una vampira vera!”
“Come una vampira vera?”
“Esistono i vampiri, si. E io sto invecchiando, avrei dovuto riconoscerla subito.”
Nella mia mente si stanno insinuando delle domande del tipo: come mai il diavolo non può scoparsi una Vampira e se era il caso di fare tutto sto casino quando mi risponde.
“Sarebbe come per voi umani fare un buco in un manichino e infilarcelo dentro e anche se c'è qualcuno che lo fa non è divertente come fare sesso vero.
Questo casino era necessario per salvare tutti quelli che ha morso e, per ultimo ma non meno importante, non voleva scoparmi ma mordermi, come ha fatto con gli altri.”
Il mio pensiero corre subito a Peter e Barbozo.
“Non ti preoccupare, non era giunta la loro ora e ho interrotto l'incantesimo vampiresco.”
“E l'Orso Polare?” Domando.
“Anche Big Boss sta bene. Ha fatto un patto con me, d'altronde.”
Come sempre anticipa la risposta alle mie domande: “Si, sotto il costume da Orso c'era Big Boss.”
“Ma come Big Boss?” Ripenso a quanto ha insistito per il suo vodka lemon: ”Che rompipalle... Lo sa che l'Artik non la teniamo.”
“Magari voleva rimanere in incognito oppure ti ha fatto uno scherzo: è pur sempre carnevale.” Mi dice prima di scomparire lasciandomi con una serata rovinata e tutto il locale allagato.
Finalmente smette di piovere dentro e guardando a come è ridotto il bar rimpiango tutti i carnevali passati in cui ho bestemmiato trovando coriandoli ovunque.
Poi, nel buio, vedo il bracino di una sigaretta riflesso sull'acqua. E' il frichettone.
“Ehi, Frick” urlo “Non è che mi puoi dare una mano con tutta quest'acqua?”
“Sorry. Almeno avrai un motivo valido.” E' la sua risposta.
“Per cosa?”
“Per bestemmiare...”

mercoledì 14 aprile 2010

Vita da Bar ep. 25 Regina Tequila vs Regina Canestrello


Come la donna invisibile dei Fantastici Quattro, mi sento protetto dai vetri della Cella di Magneto, lo Star Wars Bar: guardo la folla che affolla il locale pigiata contro i vetri, all'esterno, come un aquario al contrario. Ma come la donna dei Fantastici Quattro, Sue Richards, il mio potere dura poco e qualche minuto dopo io, il Duca e Maga siamo sopraffatti dai bevitori scienziati che asseriscono di essere tutti lì da un'ora e di essere lì prima di qualcun altro.
Io li servo con una sequenza scientifica, da par loro: la sequenza casuale.
Se mi stai sul cazzo sarai più casuale degli altri.
Nel bar galleggiante, l'appendice dello Star Wars, immagino Regina Tequila con un fila di chupiti da riempire, uno sempre rigorosamente suo, che accumula bottiglie vuote dietro di se.
Il bar galleggiante è il primo a riempirsi e il beccheggio o il rollio, a seconda delle correnti, aiuta l'utente a sentirsi già ubriaco prima ancora di bere.
Questo comporta che dopo una prima levata di scudi, con il capitano che chiama la formazione a testuggine, lo staff della chiatta tira un sospiro di sollievo e i clienti migrano come pinguini all'interno dove oltre al pavimento stabile c'è anche musica ad alto volume e luci strobo da test per l'epilessia.
Continuo a servire fluido mescolato in maniera fluida nell'ordine che preferisco quando i clienti in attesa si dividono come il Mar Rosso all'ordine di Mosè per far spazio a Regina Canestrello e al suo codazzo.
Il canestrello è quel tappo bianco che si forma intorno alle narici dei cocainomani distratti.
Regina è il soprannome per quel che si crede di essere. Canestrello per quel che è.
Insieme a Regina Canestrello c'è un resident dj venusiano e il suo piccolo giullare, tutto sudato e poco giulivo.
“Un Jack e cola, un vodka tonica con lime e un Miami.” Ordina il giullare poco giulivo.
Alzo appena lo sguardo dai lime che sto tagliando.
Accenno un sorriso.
Poi mi rivolgo ad un giovane scienziato alla destra del terzetto: “Ciao, dimmi.”
Quando la folla è così pressante e la musica ha questi volumi i dialoghi con il cliente sono ridotti all'essenza.
Ciao, dimmi significa che è il tuo turno.
Mi ordina due Long Island Mexican Ice Tea.
Il giullare, sempre più sudato, mi ripete l'ordine aggiungendo un “ehi!”
Mentre mesco i quattro liquori per il Long Island lancio un'altra occhiata al trio. Sono tutti e tre con la mascella serrata, sudati e si guardano intorno paranoici.
Servo i due Long Island e poi mi rivolgo ad una ragazza bionda alla loro sinistra.
“Ciao, dimmi.”
Il giullare si agita. Vuole assolutamente da bere e lo vuole prima degli altri.
Sta perdendo posizioni nella mia graduatoria shuffle.
Scivola sempre più in basso.
Allora ci prova Regina Canestrello.
“Mi piace questo ragazzo,” dice non riuscendo a coordinare l'espressione con le parole. “sei forte! Anche se un sorriso potresti farlo.” Insiste, irritandomi più del suo giullare.
Guardo fuori e vedo il bar galleggiante piuttosto libero.
“Fuori c'è meno gente.” dico seccato.
Il Mar Rosso si riapre e, con mia somma sorpresa, Regina Canestrello e il suo codazzo abbandonano il campo, seguendo il mio implicito consiglio.
Mentre continuo a mixare succhi di frutta con alcolici vedo le due Regine a confronto.
Regina Tequila li accoglie con un sorriso, prepara i cocktail richiesti. Poi qualcosa va storto.
Regina Tequila ritira uno dei bicchieri dal banco.
Regina Canestrello le si rivolge malamente facendo il gesto di andarsene per poi tornare a contestare qualcosa.
Un attimo dopo le due Regine sono sospese a paio di metri da terra, con gli occhi girati e le braccia aperte, contornate da un aura luminosa.
Regina Canestrello apre il combattimento lanciando bianche tessere ninja che Regina Tequila scansa con agilità.
La contromossa è il Fuoco dalla Bocca di Regina Tequila, contrastato dal denso Fumo Bianco di Canestrello.
Per qualche lunghissimo istante rimangono così, come due sfidanti a braccio di ferro al via.
Poi Tequila con una doppia giravolta è alle spalle di Canestrello e tenta di stordirla con la Cantilena Catalana.
Canestrello risponde con la Parlata Rapida.
La situazione è di assoluta parità.
Fino a che Regina Tequila non ordina al cielo di far piovere vodka su Regina Canestrello.
Zuppa d'alcool inizia a perdere la bianca aura, quota e potere.
Fino a che non cade a terra stremata.
Regina Tequila fa fuoco dalla bocca e di Regina Canestrello non rimane che un mozzicone bruciacchiato.
Stremata Tequila torna al banco, si fa un chupito della sua riserva personale e torna a servire i clienti, mentre i colleghi si lamentano della sua pausa lunga.
Canestrello si rialza. Si scrolla un po' di cenere da dosso e poi se ne va dicendo fra sé: “Questa l'hai vinta tu, ma tornerò, maledetta strega.”
Quando Canestrello è all'altezza della passerella Regina Tequila dalla sua postazione fa il gesto di spingere qualcuno. Canestrello finisce in acqua. E giurerei di sentire Tequila mormorare, trangugiando l'ennesimo chupito: “Già, sono proprio una strega.”

sabato 3 aprile 2010

Vita da Bar ep. 24 So Beautiful

Lo scirocco svuota la mente e riempie il bassoventre. La musica latina del sabato sera aiuta a liberare la libido e i ragazzi vanno in giro tenendo per mano il loro ormone.
Assisto a scene quasi pornografiche dalla postazione privilegiata del mio bancone: sempre meglio che vedere i due energumeni della settimana scorsa spogliarsi della camicia e maglietta per mostrare bicipiti e fare a gara a chi ha il tatuaggio Più grosso, testa contro testa, sputando ambigui epiteti nell'attesa che Giubeca o Ferrotre intervenga a far da paciere.
Stasera invece le ragazze muovono il culo sul pacco dei ragazzi a ritmo di sconosciuti compositori cubani e tutti sembrano divertirsi.
Anche i miei colleghi.
Come ho detto, lo scirocco svuota la mente e stasera in modo particolare.
Peterpenis e Francine lavorano con me solo un giorno alla settimana, quest'anno. Michelle si è licenziata. Sono stati sostituiti da Duca, Thiago, Maga e Tippy.
Le cose potrebbero essere semplicissime: A e B stanno con C e D, non necessariamente in quest'ordine. Potrebbe essere anche adbc o in caso di rapporti omosessuali abcd (chi sta sopra e chi sotto non è importante).
E invece dobbiamo fare a meno del semplice e prestare il superlativo assoluto a complicato.
Duca è innamorato di Tippy, ma l'ho pescato nel bagno mentre aveva un rapporto non protetto con Maga, la quale piace a Thiago che non è riuscito a farsi Tippy perché è un po' frocio inside e perché a Tippy piace scaldare il belino a Duca che è l'amore segreto di Maga... se non avete capito non importa, l'importante è che stasera ognuno pensi che sia la serata buona per sé.
E infatti c'è un gran viavai fra i bagni e il magazzino, mentre io rimango su a rompermi il culo fra due banchi scoperti e la cassa.
In chiatta Regina Tequila ha incenerito con un incantesimo due terzi degli avventori portatori sani di karmayoga negativo. L'altro terzo ce l'ho io al banco.
La spina della birra mi sputa in faccia il suo ultimo rivolo di luppolo così trovo l'occasione per fuggire alla ressa e vado in magazzino a cambiare il fusto.
Mentre scendo le scale di corsa mi passa davanti tutto quello che mi è capitato l'ultima volta che mi sono ritrovato in una situazione del genere.
Una volta entrato in magazzino ho la percezione che qualcosa di nuovo mi sta per capitare: sento mugolare dietro la porta dell'ufficio. Cosa faccio, non sbircio? Sbircio.
Intravedo Duca con i pantaloni abbassati che si dà da fare. Mi sporgo per vedere se la fortunata è Tippy o Maga. Non riesco a vedere ma quello che sento mi chiarisce la situazione: è chiaramente la voce di Thiago che incensa la dote nascosta di Duca, chiedendone di più e ancora.
E Duca che dice nella foga del momento: - Si fottano quelle due scaldacazzi, è te che ho sempre voluto.
Non so dove siano cd, ma per il momento so che a è sopra b.
Cambio il fusto in fretta, torno su e penso: contenti loro...