In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





venerdì 29 gennaio 2010

Vita da Bar. Sequel.


Giubeca questa volta ha sbagliato! Ha fatto entrare il ballerino di taekwondo.
Annuso i guai ad ore di distanze ma prego di sbagliarmi e che i colleghi di Giubeca sappiano fare il loro mestiere.
Il ballerino balla freestyle davanti all'imbarazzata cassiera, occupando lo spazio yoga di tutti quelli che vorrebbero ordinare appletini da bere sui triclini messi a disposizione dell'organizzazione. Qualcuno si scazza e io fingo di non vedere: non ho voglia di chiamare la sicurezza solo per una questione di karmayoga. D' altronde se vieni a bere al bar di guerre stellari qualche stronzo lo devi mettere in preventivo.
Al banco ho Dulbecco e Zichichi che discutono con il mio collega per qualche ml di tequila in più da aggiungere al sunrise e percepisco la tensione fra i tre. Metto sul banco due chupiti per stemperare la situazione, quando sento voci sopra la musica provenire dalla zona cash. E' il ballerino di taekwondo che si sta prendendo con un altro partecipante al festival della scienza.
Il ballerino assume la posizione del fenicottero, lo scienziato ci parte d’ignoranza e gli molla una cartella sulla faccia. Non faccio in tempo a pensare che ha fatto bene che -cazzo, no!- il mio collega cerebroleso è già in mezzo ai due.
Gli cristo dietro mentre chiamo la sicurezza, poi mi butto nella mischia anch'io.
Rovino addosso allo scienziato, lo spingo contro il vetro e con una mossa da sbirro scafato, che stupisce anche me, gli tengo la testa con una mano e un braccio dietro la schiena con l'altra. Il quartetto di fiati naturali ha smesso di suonare e si gode la scena dal palco. Io mi giro per vedere dov'è quel minchia di Giubeca, quando il sangue dello scienziato mi schizza in faccia: il ballerino si è divincolato dal mio collega cerebroleso e gli ha fracassato il naso con una testata per nulla marziale.
Finalmente arriva Giubeca con i suoi colleghi.
Uno di loro mi prende per il collo e mi sbatte dietro il banco, mi urla qualcosa di incomprensibile e poi torna a dar manforte agli altri.
Finalmente la situazione ritorna alla normalità.
Il quartetto di fiati torna a suonare, la gente a bere e a ballare.
Sembra di nuovo il bar più bello del mondo.
Sembra di nuovo il bar di Star Wars!
O forse lo è: dopo tutto sto casino, come niente fosse accaduto, mi arriva Zoiberg a ordinarmi un mint julep con gamberetti...

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