In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





mercoledì 14 aprile 2010

Vita da Bar ep. 25 Regina Tequila vs Regina Canestrello


Come la donna invisibile dei Fantastici Quattro, mi sento protetto dai vetri della Cella di Magneto, lo Star Wars Bar: guardo la folla che affolla il locale pigiata contro i vetri, all'esterno, come un aquario al contrario. Ma come la donna dei Fantastici Quattro, Sue Richards, il mio potere dura poco e qualche minuto dopo io, il Duca e Maga siamo sopraffatti dai bevitori scienziati che asseriscono di essere tutti lì da un'ora e di essere lì prima di qualcun altro.
Io li servo con una sequenza scientifica, da par loro: la sequenza casuale.
Se mi stai sul cazzo sarai più casuale degli altri.
Nel bar galleggiante, l'appendice dello Star Wars, immagino Regina Tequila con un fila di chupiti da riempire, uno sempre rigorosamente suo, che accumula bottiglie vuote dietro di se.
Il bar galleggiante è il primo a riempirsi e il beccheggio o il rollio, a seconda delle correnti, aiuta l'utente a sentirsi già ubriaco prima ancora di bere.
Questo comporta che dopo una prima levata di scudi, con il capitano che chiama la formazione a testuggine, lo staff della chiatta tira un sospiro di sollievo e i clienti migrano come pinguini all'interno dove oltre al pavimento stabile c'è anche musica ad alto volume e luci strobo da test per l'epilessia.
Continuo a servire fluido mescolato in maniera fluida nell'ordine che preferisco quando i clienti in attesa si dividono come il Mar Rosso all'ordine di Mosè per far spazio a Regina Canestrello e al suo codazzo.
Il canestrello è quel tappo bianco che si forma intorno alle narici dei cocainomani distratti.
Regina è il soprannome per quel che si crede di essere. Canestrello per quel che è.
Insieme a Regina Canestrello c'è un resident dj venusiano e il suo piccolo giullare, tutto sudato e poco giulivo.
“Un Jack e cola, un vodka tonica con lime e un Miami.” Ordina il giullare poco giulivo.
Alzo appena lo sguardo dai lime che sto tagliando.
Accenno un sorriso.
Poi mi rivolgo ad un giovane scienziato alla destra del terzetto: “Ciao, dimmi.”
Quando la folla è così pressante e la musica ha questi volumi i dialoghi con il cliente sono ridotti all'essenza.
Ciao, dimmi significa che è il tuo turno.
Mi ordina due Long Island Mexican Ice Tea.
Il giullare, sempre più sudato, mi ripete l'ordine aggiungendo un “ehi!”
Mentre mesco i quattro liquori per il Long Island lancio un'altra occhiata al trio. Sono tutti e tre con la mascella serrata, sudati e si guardano intorno paranoici.
Servo i due Long Island e poi mi rivolgo ad una ragazza bionda alla loro sinistra.
“Ciao, dimmi.”
Il giullare si agita. Vuole assolutamente da bere e lo vuole prima degli altri.
Sta perdendo posizioni nella mia graduatoria shuffle.
Scivola sempre più in basso.
Allora ci prova Regina Canestrello.
“Mi piace questo ragazzo,” dice non riuscendo a coordinare l'espressione con le parole. “sei forte! Anche se un sorriso potresti farlo.” Insiste, irritandomi più del suo giullare.
Guardo fuori e vedo il bar galleggiante piuttosto libero.
“Fuori c'è meno gente.” dico seccato.
Il Mar Rosso si riapre e, con mia somma sorpresa, Regina Canestrello e il suo codazzo abbandonano il campo, seguendo il mio implicito consiglio.
Mentre continuo a mixare succhi di frutta con alcolici vedo le due Regine a confronto.
Regina Tequila li accoglie con un sorriso, prepara i cocktail richiesti. Poi qualcosa va storto.
Regina Tequila ritira uno dei bicchieri dal banco.
Regina Canestrello le si rivolge malamente facendo il gesto di andarsene per poi tornare a contestare qualcosa.
Un attimo dopo le due Regine sono sospese a paio di metri da terra, con gli occhi girati e le braccia aperte, contornate da un aura luminosa.
Regina Canestrello apre il combattimento lanciando bianche tessere ninja che Regina Tequila scansa con agilità.
La contromossa è il Fuoco dalla Bocca di Regina Tequila, contrastato dal denso Fumo Bianco di Canestrello.
Per qualche lunghissimo istante rimangono così, come due sfidanti a braccio di ferro al via.
Poi Tequila con una doppia giravolta è alle spalle di Canestrello e tenta di stordirla con la Cantilena Catalana.
Canestrello risponde con la Parlata Rapida.
La situazione è di assoluta parità.
Fino a che Regina Tequila non ordina al cielo di far piovere vodka su Regina Canestrello.
Zuppa d'alcool inizia a perdere la bianca aura, quota e potere.
Fino a che non cade a terra stremata.
Regina Tequila fa fuoco dalla bocca e di Regina Canestrello non rimane che un mozzicone bruciacchiato.
Stremata Tequila torna al banco, si fa un chupito della sua riserva personale e torna a servire i clienti, mentre i colleghi si lamentano della sua pausa lunga.
Canestrello si rialza. Si scrolla un po' di cenere da dosso e poi se ne va dicendo fra sé: “Questa l'hai vinta tu, ma tornerò, maledetta strega.”
Quando Canestrello è all'altezza della passerella Regina Tequila dalla sua postazione fa il gesto di spingere qualcuno. Canestrello finisce in acqua. E giurerei di sentire Tequila mormorare, trangugiando l'ennesimo chupito: “Già, sono proprio una strega.”

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