In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





mercoledì 2 giugno 2010

Vita da Bar ep. 30 Fra Realtà e Sogno (parte II)


La serata scorre via cinque scontrini alla volta, fino a che si alzano le luci, si spegne la musica e noi dello staff, barman, barback e cassiera brindiamo alla fine dell'assedio con il primo alcolico che abbiamo a portata di mano.
Ognuno commenta la propria serata, le proprie piccole avventure, le cazzate sparate dai Rubia e dalle Hack quando sentiamo degli strilli provenire dal cirinquito. Regina Tequila sta rincorrendo Duchessa Clara Campari Barca in Bosco che si è tolta le collant e se le è infilate in testa. Sembra un elfo della foresta che dispensa allegria. Regina Tequila ha finito gli shot che Peter le aveva fatto trovare sul banco e Duchessa Campari ha bruciato una scorta di gingerini rossi da dieci gradi a bottiglietta. Si stanno divertendo e noi le guardiamo divertiti. C'è anche la moglie di Vinni in mezzo che ride alterata dall'alcol e probabilmente indispettita dall'ultima bravata che il marito gli ha fatto in un momento di debolezza. Lo aveva visto sbaciucchiarsi con Maga proprio mentre io minacciavo di sputtanarlo.
Quando Regina Tequila bracca Duchessa ho veramente l'impressione che le cose potessero essere andate in maniera diversa se avessi fatto un movimento diverso questa sera. Io so già cosa sta per succedere e mi rovino la sorpresa da solo anticipando il bacio di Regina sul collo a Duchessa, che però è ubriaca e non estatica. Inizia a piovere, tamburellando sui vetri e sul tetto. Agata, la moglie di Vinni, si unisce alle ragazze in un bacio giocoso e ludico più che dettato dalla libido.
Le donne riescono sempre a sorprendermi con quale facilità giochino con la sessualità.
Insomma si sta avverando tutto quello che ho visto nel mia proiezione temporale ma senza la parte morbosa con cui l'ho vissuto la prima volta. L'unico a soffrirne è Vinni, che guarda la moglie sapendo che per un po' dovrà starsene in punizione.
Credo che le ragazze giochino sul fatto di essere osservate e bagnate dalla pioggia, regalandoci un innocente ma generoso e divertente spettacolo di sensualità promessa. Per poi tornare a strillare e a correre a piedi nudi per l'intero locale.
La situazione è allegra e aiuta tutti a decomprimere la serata importante che abbiamo affrontato.
Duchessa Campari arriva più volte al banco pretendendo il suo gingerino in bottiglietta come premio per aver battuto Regina Tequila a chissà quale gioco.
Ad un rifiuto di Peter Duchessa promette di mostrargli il seno. Come per magia il gingerino compare sul banco e la maglietta si alza come quella di un calciatore esultante dopo un gol. Quasi illuminata da questo nuovo modo di indossare la maglietta Duchessa Campari inizia a correre con la maglia alzata, le collant in testa e urlando qualcosa di incomprensibile.
Poi torna al banco a bersi la sua ricompensa.
Con molta difficoltà riusciamo a portare a termine le pulizie e finalmente anche noi maschietti diamo bella mostra di noi urlando e smanettando a calcio-balilla.
E il mio turno a star fuori quando sento punta tacco in passerella. Poi una voce con una leggera inflessione straniera, forse francese, chiede se siamo chiusi. E' nascosta nell'ombra della notte.
Non posso crederci, il destino che ritorna.
Mi avvicino al cancelletto chiuso deciso a fare il fico della situazione.
“Dipende.” Esordisco.
Lei si avvicina rimanendo col viso nell'ombra della notte.
“La tua occasione di vedermi l'hai avuta, maschietto.” Mi dice. “Sono venuta per Regina e Duchessa.” Mi spinge di lato e entra. Non riesco a vederle il viso. Poi viene ingoiata dalla piattaforma galleggiante, dove raggiunge Regina e Duchessa che sono sedute per terra a parlare.
Si sdraia con una naturalezza disarmante accanto a Regina, posando la testa fra le cosce di Duchessa che le carezza la testa. Tutto diventa di nuovo una visione morbosa anche se i loro baci sono delicati e sembrano solo sfiorarsi con le mani.
Ritorna quella situazione di imbarazzo visibile.
Rimango a guardarle come un voyeur accusando le loro occhiate che mi lanciano a ripetizione.
Si baciano e si accarezzano per non so quanto tempo e io rimango intrappolato in una sorta di estatica visione fino a che Peter non mi chiama. E' il mio turno a calcio-balilla.
Scosso dalla voce esterna trovo la forza per allontanarmi.
Affondo la mia concentrazione sulla partita, cercando di scordare le tre ragazze in chiatta.
Infilo la pallina nella porta avversaria per il sei a quattro finale e vengo applaudito dalle due nobildonne della congrega che ci hanno finalmente raggiunto nel parterre.
“Dov'è la francese?” Chiedo.
Le due ragazze nicchiano. Quale francese? Non c'era nessuno con noi. Ma chi? Dove? Mi rispondono all'unisono Duchessa Campari e Regina Tequila.
Mi stanno quasi convincendo che soffro di allucinazioni quando un gota rossa di una e la forzata deglutizione dell'altra mi danno ragione.
“Ha ammaliato anche voi?” Chiedo.
Il silenzio è una risposta più che soddisfacente.
E ora sto meglio, quasi sollevato: non ero io il morboso.
Mi spiace solo che probabilmente non la vedrò mai più.
Oddio, pensandoci bene, in realtà non l'ho mai vista.

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