In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





venerdì 12 marzo 2010

Vita da Bar ep. 20 A volte ritornano


L’immagine che mi si imprime nella mente è Fico Barbozo e Mr Panda che si baciano appassionatamente.
Facciamo due passi indietro: è venerdì e mi arriva al banco un travestito nel momento preciso in cui verso il solito Jack & Cola a Mr Panda.
Mr Panda non può fare a meno di notarlo, se lo studia, per vedere se è un calamaro casuale o qualcuno della mafia gay. Come da accordi si sono divisi il mercoledì e il venerdì. Oggi tocca agli albanesi.
Il travestito si gira e gli rivolge un cordiale “cazzo c’hai da guardare?”.
A Mr Panda non interessa più se è un calamaro protetto o disperso, gli si avvicina a muso duro dicendogli di togliersi dai coglioni. In tempo zero i suoi scagnozzi sono già intorno all’area interessata.
Il travestito sorride al Panda, abbassa gli occhi, come in segno di sottomissione, poi lo attacca al muro, muovendosi agile pur con i tacchi a spillo.
Fulmineo gli poggia la faccia sulla guancia, gli sussurra qualcosa nell’orecchio e il Panda con un gesto della mano ferma gli scagnozzi che stavano intervenendo.
Il travestito continua a parlargli nell’orecchio.
Vedo il Panda trasalire di paura e frustrazione, il travestito sorridere e lasciarlo.
A quel punto si gira verso di me e ordina un oriente rosso.
Ed è a quel punto che riconosco Barbozo.
Fico Barbozo viene spesso a trovarmi.
E’ come Lupin o un agente di Mission Impossible o James Bond: non lo riconosco mai prima che mi ordini da bere.
Biondo, moro, di varie carnagioni. Una volta addirittura mi è sembrato più basso.
Questa volta è travestito da uomo che si traveste da donna.
Quando Mr Panda fa per andarsene Fico gli suggerisce di aver dimenticato qualcosa.
-Cosa? Chiede Panda.
Fico si protende verso di lui indicando le proprie labbra con l’indice.
-Non dirai sul serio? Chiede il mafioso sgranando gli occhi.
-Si, si. Dai non fare il timido.
Ed è così che vedo Mr Panda e Fico Barbozo darsi un bacio appassionato sulla bocca.
Soddisfatto di sé Fico ora si gode il suo drink.
Io non riesco a trattenermi e gli chiedo cosa abbia detto al Panda per renderlo così mansueto.
-Ho minacciato di morte sua madre.
Non credo che questo basti, penso fra me.
Fico Barbozo me lo legge in faccia e aggiunge: chiamandola per nome e cognome.
Forse questo può essere già più efficace. Penso.
-Poi gli ho sgranato in ordine: provincia, città e paesino in cui vive. Insomma l’ho convinto che potevo farlo veramente.
E mi viene il sospetto che non fosse una mera dimostrazione di forza.
Ho una sensazione di disagio, ma non per quello che mi ha detto. Mi guardo attorno e vedo il Boss che, da fuori, ci guarda attraverso lo spesso vetro.
Ha uno sguardo cupo.
Sono sicuro che abbia riconosciuto il fratello.
Fico Barbozo alza il bicchiere e lo indirizza al fratello come per un brindisi non contraccambiato.
-Ora devo andare. Mi dice. Si è rabbuiato anche lui.
Una volta che Barbozo è uscito mi giro per vedere se il Boss è ancora fuori a guardarmi.
Non lo vedo più, ma in compenso lo sento alle mie spalle: “Ti posso parlare?”
-Sei tu il Boss, rispondo.
-Vieni fuori, ti faccio sostituire.
“La storia ha una sua cronologia. I personaggi storici sono legati tra loro e non si possono leggere in maniera decontestualizzata.
Non puoi prendere un qualsiasi personaggio del passato, sia esso Cesare o Napoleone, per citarne due a caso, senza averne una fotografia sfocata. Per quanto precisa potrà essere la ricostruzione storica, mancherà sempre l’umore della gente, del popolo, della minoranza e anche della maggioranza, dei sostenitori e degli oppositori, a completarne i contorni, a renderli definiti.
I personaggi contemporanei ci sono troppo vicino affinché si possano vedere nella loro completezza e senza distorsioni partigiane, per quanto sia giusto averle.
Gli unici personaggi a cui possiamo fare riferimento con una certa nitidezza sono quelli che abbiamo vissuto ma che non ci sono già più e non basta: la loro scomparsa deve essere avvenuta da un periodo di tempo necessario ad averli metabolizzati.
E’ troppo presto, ad esempio, per parlare dell’ultimo Papa.
Ed è troppo tardi per parlare del primo Duce.
Poi ci sono alcune persone, alcuni eletti, che riescono a vedere lontano. Sono come degli osservatori.
Loro hanno il privilegio di poter vedere chi farà cosa. Anzi possono decidere chi farà cosa. Sono i Massoni.
Ma questo è un altro discorso.
Ora dimmi: sei sicuro di quello che hai visto, sei sicuro che i fatti siano andati esattamente come te li hanno fatto credere?
Ovvero: sai con certezza che c’era lui su quell’imbarcazione?”
-Adesso cosa vuoi, prenderti il merito oltre i soldi? Rispondo alla filippica del Boss.
-Io so cosa è successo. E non voglio che tu sia ingannato e reclutato a fare il contrario di quello che stai credendo di fare. Mi risponde deciso Big Boss.
-L’esplosione della barca era programmata. Secondo te un’organizzazione interplanetaria si fa bruciare una nave senza intervenire? Ma dai, rifletti! Fico Barbozo arriva, ruba un’imbarcazione, la fa esplodere in mezzo al mare, libera trenta prigionieri politici e nessuno muove un dito. Se c’è un’organizzazione e una contro-organizzazione dovrebbe esserci una guerra in atto, adesso. Il contrario cosa ti suggerisce?
Che c’è solo un’organizzazione. Penso fra me e me.
-Ma tu come fai a sapere quello che mi ha detto Barbozo? Mi illumino di una speranza, la speranza di non essere un sostituibilissimo ingranaggio della macchina degli inganni, ormai logoro e sfruttato da tutte le parti in gioco.
“L’Interstar Pol ci spia. Fico barbozo ci spia. Tu ci spii. Io mi tengo aggiornato.” Questa è la criptica risposta del Boss.
“Ovvero?” Insisto.
“l’Interstar, nella persona di Fico Barbozo, ci guarda attraverso gli occhi elettronici. Lo fai anche tu, ora che hai scoperto come fare. Perché non dovrei farlo anche io?”
“Perchè dovresti?”
“Perché sono io la contro-organizzazzione.”.
Dopo qualche ora in cui mi sono stati tolti vari strati di Velo di Maya o solo cambiati, ricombinati, ristratificati, rimango solo con i miei dubbi.
Quello che mi ha raccontato il Boss è agghiacciante, da qualunque parte si cerchi di vederla.
Quegli uomini sarebbero dovuti morire nell’esplosione del traghetto e il colpevole sarebbe stato Fico Barbozo.
Il Boss è riuscito a far sostituire le persone che dovevano essere catturate con dei pessimi soggetti da far reclutare nel ramo fuori legge dell’Interstar comandata da suo fratello. Dandogli anche la quasi totalità della somma percepita dall’ente dell’unione dei mondi.
Purtroppo non mi è dato sapere che fine hanno fatto i rifugiati politici, né se ora sono al sicuro.
E non ho modo di verificare quel che Big Boss mi ha raccontato.
Non mi rimane che dare la fiducia solo ai miei compagni di sventura e continuare le indagini.
Sapendo di lavorare con un occhio di bue puntato addosso.
Sbuffo un pò deluso: Fico Barbozo era riuscito a rendersi simpatico.
Il Boss, invece, deve lavorare ancora molto, per raggiungere il livello del fratello.

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