In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





giovedì 4 marzo 2010

Vita da Bar ep. 18 Il ritorno al normale corso delle cose

E' una serata strana, piena di calamari. Anzi calamaretti, data l'età media.
Calamari ispanici, per la precisione.
La soddisfazione al banco, per me, è minima: tanti Sex on the Beach e altre frociate del genere.
Ma grande è il divertimento, quando due calamaretti se ne litigano un terzo: dopo i primi urletti isterici si passa alle minacce. Poi alle tirate di capelli.
Il calamaretto conteso si gode la scena aggiustandosi i capelli e tirando fuori un lucidalabbra che ha tutta l'intenzione di mettersi.
Al banco Mr Panda è perplesso, si aspettava le solite ragazzine di mezza settimana e si ritrova pieno di ragazzini dalla sessualità incerta nella migliore delle ipotesi. Certissima nella peggiore.
Ma non si perde d'animo, confabula con i suoi scagnozzi e organizza uno scippo con la destrezza di un Lupin.
A scapito del suo nome, Mr Panda non ha proprio pelo sullo stomaco, e si struscia con uno dei calamaretti lasciandolo poi coi cocones pieni e senza portafoglio.
Lo vedo qualche secondo dopo prendere una mazzetta di banconote dal portafoglio appena rubato e liberarsene gettandolo nella spazzatura.
Ordina il suo solito Jack con aggiunta di cola, scontato.
Mi avvicino, gli batto due volte il palmo sul viso e gli sussurro: t'ho visto, questo me lo paghi doppio.
Mi molla una banconota da venti e mi fa un gesto di assenso.
Sto per porgergli il drink, quando uno dei suoi scagnozzi scassa a pugni il bel faccino di un ragazzetto che ha avuto l'unica colpa di rivolgergli la parola, scatenando l'omofobia del Panda's friend.
Lo scagnozzo non si ferma neanche all'ordine di Mr Panda e alla fine deve intervenire la sicurezza che porta i tre Panda Boys fuori dal locale.
Il ragazzino è in lago di sangue e viene medicato da Francine, prima dell'arrivo dell'ambulanza.
Qualche ora dopo vedo Mr Panda, da solo, che chiede a Ferrotre di poter rientrare.
In fondo lui non ha fatto niente, gli dice, anzi ha provato a fermare quel testa di cazzo, continua con quel accento albanese che si ritrova.
Ferrotre dice che non è scemo e che stasera è meglio che rimanga fuori.
Poi Mr Panda gli porge una mazzetta di banconote. La stessa che ha fatto al calamaro due ore prima.
Sorrido pensando che sta cercando di corrompere un androide: Ferrotre sembra uscito direttamente dal videogame Tekken, assomiglia a Brian Fury, dentro e fuori.
E non è programmato per essere corrotto.
Almeno così pensavo.
Poi l'ho visto prendere i soldi e far entrare Mr Panda.
Rimango decisamente sorpreso. Che cazzo se ne fa dei soldi un androide?
Li dà al suo capo: ecco cosa ne fa. Il passaggio da Ferrotre a Giubeca avviene quasi immediatamente dopo che il Panda è entrato.
Ma le sorprese non sembrano essere finite.
Appena presi i soldi Giubeca affronta Mr Panda, gli dice qualcosa, poi lo spinge nel parterre.
Dove ci sono due calamaretti ad aspettarlo. Uno è quello che è stato derubato. Ne arriva un terzo, grosso e con i muscoli ben definiti. Giubeca e i due calamaretti si frappongono fra Mr Panda e me, cosicché non posso vedere come il tipo gli spacca la faccia, né quanti calci gli da, quando è a terra.
Lo lasciano sdraiato nel proprio sangue, insultandolo, sputandogli e minacciandolo: questo posto ormai è della mafia gay, stai attento a quello che fai stronzo di merda.
Mafia gay? Mi domando.
'Fanculo, brutti froci di merda, dice lui cercando di rialzarsi. Ve la siete presa con la persona sbagliata.
E la pagherete tutti. Anche te, brutto coglione peloso. Dice a Giubeca.
Poi sviene.
Giubeca se lo carica sulle spalle e sparisce in fondo alla passerella.
Ehi bello. Mi chiamano dal banco.
Cosa mi offri da bere? Mi chiede un cazzo di calamaretto.
Mafia gay mafia gay mafia gay, mi ripeto prima di parlare.
Quello che vuoi, gli dico, basta che non sia vodka...

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