In questi racconti viene usato spesso un linguaggio esplicito e volgare per una mia precisa scelta. Mi sembra corretto avvisare i potenziali lettori in modo che possano scegliere se continuare con la lettura o meno.





giovedì 11 febbraio 2010

Vita da Bar. ep. 10 El Rodeo.


E' la sera del Rodeo. Il Toro sgroppa nel parterre e la gente si accalca intorno al recinto temporaneo dove il Talebano, Vinteig e il redivivo Moicòl distribuiscono cappelli da caw-boys e guanti di pelle.
Inizia la kermesse dei corpi sbalzati per terra dopo qualche secondo, pochi sfiorano i trenta.
Ginocchia sbucciate e spalle lussate, ma tutti sembrano divertirsi.
Dentro qualcuno balla e qualcuno butta giù chupiti di tequila alla goccia per farsi coraggio.
Dieci euro per misurare la resistenza delle tue palle: tre, trenta, cinque o ventuno secondi.
Il Talebano aziona il cronometro luminoso e tutti urlano e fanno il tifo.
La bruna al banco guarda divertita quello che succede fuori. Ordina un Lagavulin che sorseggia sbuffando fumo da una lucky strike.
Starebbe bene anche con un sigaro.
Fuori, l'ennesimo coglione è caduto dal Toro. Sembra essersi fatto più male del solito, ma è l'orgoglio quello realmente ferito: è caduto salendo perché ha mancato la staffa.
Si ride e il Talebano gli offre un premio di consolazione.
Ulteriore umiliazione.
La ragazza col caschetto bruno che beve Lagavulin esce dal bar e con passo western si dirige nel parterre.
Nel breve percorso altri tre stupidi machisti vengono sbalzati sulla sabbia posata per l'occasione.
Arriva diretta dal Talebano.
Gli si illuminano gli occhi, al Talebano.
Sorride e cerca di intortarsela in qualche modo. Ma io punto su caschetto bruno, ha l'aria tosta.
Il maschietto prima di lei sta facendo il record: 49, 50, 51 secondi.
Cade. Ma si alza fiero. Esulta pure.
Se batti il record il giro te lo offro io, dice il Talebano a caschetto bruno.
Caschetto bruno indossa il cappello, infila i guanti.
Mi sembra di assistere ad un modern western.
Si avvicina al Toro accompagnata da Vinteig e Moicòl e solo ora mi rendo conto che indossa una gonna. Abbigliamento non proprio consono.
Monta il Toro con estrema naturalezza. Mi domando se arrivi direttamente dal Montana, dove per lei questo torello sarebbe una capretta.
Parte il cronometro.
Intanto servo qualche altra tequila e un paio di birre in bottiglia.
Discuto col barback di turno perché si perde in mille cazzate prima di fare quello che gli chiedo, servo qualche altra tequila e un miami al ragazzo del record che guarda fuori incredulo.
Mi giro incuriosito e la ragazza è ancora sul Toro.
Il cronometro segna tre minuti e quaranta.
Il bar da direttamente nel parterre, non resisto e esco a vedere.
Ad ogni sgroppata del Toro la ragazza si avvinghia sempre più alla sella e mi par di sentirla gemere.
I ragazzi intorno seguono in silenzio, le ragazze commentano seccate.
Percepisco anche un "puttana!" fra i denti di una biondina con tacco e gonnina seria.
E già. Lo spettacolo è decisamente per adulti: il toro sgroppa e lei mugola sempre più.
Siamo alla soglia dei cinque minuti.
La ragazza stringe le gambe quanto può intorno alla vita dell'animale.
Si piega in avanti sulla presa della sella e la prende con tutte e due le mani.
Sei minuti e quattro secondi.
Il Talebano è incredulo.
I maschietti intorno hanno visibilmente tutti l'ormone sulle spalle.
Le ragazze l'invidia.
E' come se stessimo assistendo ad un messaggio subliminale erotico durante la proiezione di un cartone animato: caschetto bruno si sta mordendo il labbro fino a farlo sanguinare.
Insomma sembra che stia scopando col Toro.
Il mondo attorno si è fermato: siamo tutti intorno al recinto.
Ad assistere increduli all'orgasmo della bruna.
Otto minuti e nove secondi, è un tempo breve, penso.
Per un orgasmo al femminile.
Ma io sono un uomo e non ne so niente, di orgasmi femminili.
Caschetto bruno urla sempre più, avvinghiata al Toro.
Fino a che non si lascia andare esausta.
Molla la presa, rilascia le gambe.
Ma è ancora sul Toro e ad ogni colpo le parte un mugolo.
Contando sulla tenuta delle staffe si piega all'indietro, mostrando a tutti il suo sguardo estasiato e le sue mutande bianche e bagnate.
Che iniziano a gonfiarsi.
Siamo tutti un po' preoccupati.
E con lo sguardo puntato in mezzo alle gambe della signorina torera.
Qualcosa di tondo le sta uscendo dalle mutande.
Seguito da un'altra pallina. E poi un'altra ancora.
Lo chiamano rosario del piacere.
Lo si infila tutto dentro e ci si va in giro, avendo costantemente un senso di piacere sessuale. Figuriamoci cosa può fare montando un toro...
Vinteig a questo punto spegne il Toro meccanico. Il cronometro segna dodici minuti e quarantasei secondi.
Parte un applauso tardivo e imbarazzato.
La ragazza scende, raccoglie il suo dildo, visibilmente appagata, e sparisce al piano sotterraneo.
Bene, ragazzi! Chi se la sente di battere questo record? Dice Moicòl.
Nessuna risposta. Tante teste chine. E qualche cazzo duro.

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